Pratica fondamentale anche nei mesi estivi, la sua applicazione permette di contenere la crescita delle erbe infestanti e di mantenere i corretti livelli di umidità. Tale operazione, diventata negli ultimi anni particolarmente importante nel mondo del vivaismo, è capace di offrire numerosi vantaggi:
Una curiosità storica. La pacciamatura è una pratica molto antica e risale addirittura a migliaia di anni fa. Le prime forme rudimentali di pacciamatura sono state utilizzate in modo intuitivo da agricoltori e “primi giardinieri” per migliorare le condizioni del suolo e proteggere al meglio le piante. Tuttavia, l'introduzione e l'adozione della pacciamatura in ambito professionale, come pratica standardizzata e riconosciuta nell'agricoltura e nell'orticoltura moderna, ha seguito un percorso più documentato e formalizzato a partire dal XIX e XX secolo. Le civiltà antiche come Egizi, Romani e le culture agricole in Asia e in America, utilizzavano materiali organici come paglia, foglie e letame per coprire il terreno e migliorare la fertilità del suolo. Queste pratiche non erano formalmente riconosciute come "pacciamatura" nel senso attuale del termine, ma condividevano molti degli stessi principi. Con l'avvento della cosiddetta agricoltura “scientifica” nel XIX secolo, iniziarono a essere condotti studi sistematici sui benefici di varie pratiche agricole, compresa la pacciamatura. Gli agronomi e i ricercatori agricoli cominciarono a documentare l'efficacia del pacciame nella conservazione dell'umidità e nella riduzione della crescita delle erbacce. Nel corso del XX secolo la pacciamatura è stata sempre più adottata in ambito professionale grazie a studi scientifici che ne hanno dimostrato i vantaggi. Negli anni Trenta e Quaranta dello scorso secolo, l'uso della pacciamatura è stato promosso come parte integrante della conservazione del suolo. Oggi la pacciamatura è una pratica consolidata e ampiamente utilizzata sia in agricoltura professionale, nel mondo del vivaismo e anche nel giardinaggio hobbistico.
Difesa dalle malerbe e non solo. La pacciamatura è una pratica importante perché consente di combattere l'emergenza delle infestanti in modo naturale, evitando l’impiego di diserbanti e riducendo l’uso di manodopera. Senza dubbio un modo sostenibile per risolvere questo gravoso problema per le coltivazioni in vaso, per le aiuole, per i giardini ed anche per le coltivazioni di piante in terra.Durante l’autunno e nei mesi invernali la pacciamatura protegge le radici delle piante dal freddo e dai continui sbalzi di temperatura, con l’arrivo della primavera e nei primi mesi estivi di sole, la pacciamatura diventa elemento cruciale per proteggere le piante dal caldo. Una corretta pacciamatura permetterà alle piante di conservare l’umidità presente nel terreno o nel substrato e rallentare il processo di evaporazione dovuto al sole e al vento.
La pacciamatura è un’operazione che ha molte altre importanti implicazioni, come per esempio la riduzione dei costi di manutenzione. Oltre a preservare le radici dalle piante infestanti permette anche di limitare i volumi irrigui, visto che la pianta manterrà un livello di umidità costante. La pacciamatura consente, nelle applicazioni sul terreno, di evitare il compattamento del suolo ad opera dell’acqua piovana e di irrigazione e può contribuire a ridurre il fenomeno dell’erosione in caso di piogge.
Marco Fani - Pierucci Agricoltura