Pochazia shantungensis: tra mercato e difesa

L'insetto di origine asiatica ha causato diverse problematiche su molte specie di piante. Una panoramica sulle reali difficoltà del controllo

l legame tra insetti e movimentazione delle piante in epoca di globalizzazione è sempre più stretto. Ne è la dimostrazione concreta l’insetto Pochazia shantungensis. Si tratta di un ricanide di origini cinese capace di diffondersi con estrema velocità se non controllato. Nel 2010 è stato segnalato in Repubblica della Corea mentre cinque anni più tardi in Giappone; risale al 2018 la prima segnalazione in Turchia e in rapida successione viene ritrovato in Germania e nel sud della Francia. Nel 2022 l’arrivo in Italia e in Olanda. È con la segnalazione nei poli di coltivazione pistoiese e in quello olandese che l’insetto assume un ruolo di maggior interesse e delicatezza, visto lo spostamento di grandi quantità di piante ornamentali attuati in questi luoghi. È una specie estremamente polifaga, attaccando grande parte delle latifoglie, includendo, ovviamente quelle di interesse agrario. Non è attualmente inserita negli elenchi degli organismi nocivi presenti nel Regolamento (EU) 2019/2072 ma dal 2022 fa parte della Alert List di EPPO (European and mediterranean Plant Protection Organization). La prossima primavera è presumibile una nuova rivalutazione tenendo contro degli impatti recenti in Europa. Nel regno Unito è stato inserito in una lista di organismi nocivi potenzialmente da quarantena e, perciò, normato di conseguenza.

Descrizione. La lunghezza di P. shantungensis può variare a seconda del sesso. I maschi tipicamente presentano una lunghezza del corpo di dal vertice alla punta dei genitali di 7,5 - 7,8 mm. Le femmine sono più grandi misurando dal vertice alla punta dei genitali di 8,3 - 8,8 mm. La colorazione varia dal marrone scuro al nero. Il loro vertice, la fronte, il clipeo, il rostro e gli occhi sono spesso dal marrone al marrone scuro. Le ali anteriori sono marrone scuro ma presentano una macchia bianca semisferica attorno al margine costale.

Le uova sono deposte secondo uno schema a zigzag in un numero variabile tra 15 e 19. Vengono, poi, ricoperti con filamenti di cera bianca e si trovano spesso sugli apici vegetativi o sul mesofillo indipendentemente dall'altezza o dalla direzione del ramo. Le ninfe sono bianche e caratterizzate da una coda sericea molto peculiare. Il danno è riconducibile all’attività degli adulti e delle forme giovanili che si nutrono della linfa rilasciando sostanze zuccherine sulle quali si forma la fumaggine. Più pericoloso e meno controllabile il danno procurato dall’ovideposizione che avviene all’interno di un’incisione sui rametti che può portare alla morte della parte colpita intaccando i vasi linfatici. L’insetto sverna come adulto. In Corea è stata segnalata una sola generazione all’anno, mentre in Toscana non è da escludere il compimento di due generazioni. La diffusione avviene attraverso i voli degli adulti e lo spostamento di piante colpite.

 

Foto 1. Forme giovanili dell'insetto

Foto 2. Ovatura su Photinia

 

Il protocollo di difesa. Il fermento causato dalla presenza di P. shantungensis è dovuto, più che altro, al mercato inglese, nazione in cui sono state adottate misure di controllo al momento dell’ingresso delle piante sensibili. I lotti, difatti, vengono controllati in dogana oppure, nei periodi in cui la diffusione è biologicamente limitata, presso il destinatario. Sono stati segnalati interi carichi distrutti in cui è stata rinvenuta la presenza di qualsiasi forma dell’insetto. La distruzione è stata resa necessaria non solo per motivazioni tecniche: nazioni come Francia e Germania non permettono il transito di piante colpite da P. shantungensis sul proprio suolo rendendo impossibile il ritorno della merce in Italia. Il servizio Fitosanitario Toscano ha diffuso un protocollo di buone pratiche destinato ai vivaisti esportatori. Tali operatori professionali sono invitati a svolgere attività di controllo durante la coltivazione delle piante sensibili e, in particolar modo, prima della spedizione. Inoltre è fatto obbligo di effettuare trattamenti con insetticidi tenendo conto delle accortezze dovute al ciclo biologico (ovvero il mantenimento delle piante in ambiente protetto nel periodo di volo degli adulti).

Diversi studi hanno evidenziato il non complicato controllo dell’insetto in ambiente agrario, attraverso l’utilizzo di insetticidi ad ampio spettro (compresi oli essenziali) sulle forme mobili. Al momento non esiste, invece, alcun trattamento efficace sulle uova, per cui l’unico controllo può avvenire attraverso la rimozione manuale della parte colpita. Da valutare l’efficacia di trappole di colore giallo a integrazione dei mezzi di difesa con insetticidi. È presumibile l’attenuarsi della presenza dell’insetto già dal prossimo anno, vista l’alta attenzione posta sulla presenza di P. shantungensis sulle coltivazioni. Più complicato risulta il controllo dell’insetto in ambiente civile: questo potrebbe facilitare la diffusione dell’insetto.

 

In copertina: insetto adulto