Insetto fitofago con una spiccata predilezione per gli agrumi. Inserito nelle liste EPPO, la prima segnalazione in Italia risale al 2008
Aleurocanthus spiniferus è un organismo invasivo di nuova introduzione che appartiene alla famiglia degli Aleurodidi, un gruppo di fitofagi particolarmente temuto dagli agricoltori.
Una difficile identificazione. Questa specie presenta sei stadi di sviluppo e l’intero ciclo biologico si svolge sulle foglie. Dall’uovo l’insetto sfarfalla e attraversa tre stadi ninfali e uno di pupa (neometabola) prima di diventare adulto. Il primo stadio ninfale è poco mobile, mentre quelli successivi sono immobili. Le ninfe femmine misurano circa 1,2 mm di lunghezza e 0,8 mm di larghezza, a differenza di quelle maschili che sono leggermente più piccole. Gli adulti presentano ali di colore blu-grigio metallico, occhi e molte parti del corpo di colore rosso vivo, antenne e zampe bianco-giallastro. I demi, aggregazioni originate da una o poche femmine, infestano la pagina inferiore delle foglie e svernano su questi organi vegetali come neanidi. Questo insetto è capace di sopportare temperature anche superiori ai 40°C ma non sopravvive sotto 0°C.
Gli Aleurodidi sono in molti casi polifagi e capaci di generare almeno tre generazioni all’anno; si osservano spesso fenomeni di rapide e intense infestazioni. Possiedono un apparato boccale pungente-succhiante e si nutrono quindi a spesa della linfa elaborata dei vegetali. Queste mosche bianche emettono abbondanti escrementi zuccherini, la melata che, oltre a rappresentare un danno estetico su piante anche ornamentali, favorisce la comparsa della fumaggine (Sooty mold) espressione della proliferazione di funghi saprofiti spesso appartenenti ai Generi Alternaria, Cladosporium e Capnodium. Gli Aleurodidi sono anche, in alcuni casi, degli importanti vettori di trasmissione di virus. Le caratteristiche proprie di questa famiglia, tra le quali l’elevata prolificità derivata anche dalla riproduzione partenogenetica (ovvero senza necessità di fecondazione), permettono l’emergere di fenomeni di resistenza agli insetticidi, rendendo il controllo particolarmente complesso.
Le peculiarità morfologiche di
Aleurocanthus spiniferus lo rendono facilmente confondibile con la
Parlatoria ziziphi, una cocciniglia Diaspididae che non produce melata e non induce fumaggine. Proprio in conseguenza del suo aspetto, che lo rende difficilmente identificabile da un occhio non esperto, è stato individuato nel nostro Paese solo quando è risultato presente in un numero di individui già consistente.
Diffusione e controllo. Aleurocanthus spiniferus è un insetto tropicale diffuso in Asia, Africa e Australia. Per la sua pericolosità e per l’elevato potenziale di invasione è inserito nelle liste EPPO degli insetti da quarantena. In Italia è stato segnalato per la prima volta in Puglia nel 2008 su un arancio nella Provincia di Lecce. Di recente si sono moltiplicate le segnalazioni, fino all’anno scorso nel sud Italia, per arrivare quest’anno ad essere ritrovato sporadicamente anche in Emilia Romagna. A livello europeo, oltre che in Italia, è presente in Grecia, Bulgaria, Montenegro e Croazia. È un insetto polifago ma in Italia mostra una predilezione per gli agrumi, anche se può essere ritrovato su vite, melo, pero, kaki e rosa. I sintomi della presenza del fitofago sono la comparsa di melata, fumaggine e una precoce filloptosi.
Il trattamento con insetticidi risulta difficile poiché l’insetto è in grado di sviluppare molto velocemente una certa resistenza verso i principi attivi. Tra questi i più efficaci sono comunque quelli registrati su altri Aleurodidi come Abamectina, Clorpirifos, Deltametrina e Spirotetramat. Al momento il controllo può essere anche effettuato con l’applicazione di oli che ne rallentano la diffusione, l’uso dei parassitoidi, far i quali sono efficaci l’Amitus hesperidum e Encarsia smithi, è impedito dalla Direttiva Habitat.
Recentemente l’attenzione si è rivolta verso l’utilizzo della coccinella Delphastus catalinae, un predatore di origine americana (ma già acclimatato in Europa e presente in Italia) che sembra essere molto più efficace rispetto ai parassitoidi.
Il territorio di Pistoia e il suo distretto vivaistico ornamentale sono molto vulnerabili verso l’attacco dei parassiti di nuova introduzione. La tecnica di coltivazione vivaistica e il commercio delle piante ornamentali, a causa delle numerose movimentazioni della merce, facilitano la diffusione degli agenti non desiderati. È quindi necessario mantenere alta l’attenzione degli operatori che lavorano nel settore per segnalare tempestivamente la presenza dell’insetto e per attuare in tempi utili i protocolli di lotta necessari ad impedire una sua diffusione.
Per approfondire
Cioffi, M., Cornara, D., Corrado, I., Jansen, M. G. M., & Porcelli, F. (2013). The status of Aleurocanthus spiniferus from its unwanted introduction in Italy to date. Bulletin of Insectology, 66(2), 273-281.
EFSA Panel on Plant Health (PLH), et al. "Pest categorisation of Aleurocanthus spp." EFSA Journal 16.10 (2018): e05436.
Jansen, Maurice GM, and Ivanka Ivanova. "Whiteflies of Bulgaria, including two species new to the fauna (Hemiptera: Aleyrodidae)." Entomologische Berichten 78.2 (2018): 70-75.
Porcelli F, 2008. First record of Aleurocanthus spiniferus (Homoptera: Aleyrodidae) in Puglia, Southern Italy. EPPO Bulletin, 38, 516–518.
Radonjić, S., and S. Hrnčić. "A review of new alien arthropod pests and their impact on agriculture crops in Montenegro." Acta Zoologica Bulgarica Supplementum 9 (2017): 203-210.
Van den Berg, M. A., G. Hoppner, and J. Greenland. "An economic study of the biological control of the spiny blackfly, Aleurocanthus spiniferus (Hemiptera: Aleyrodidae), in a citrus orchard in Swaziland." Biocontrol Science and Technology 10.1 (2000): 27-32.
Foto di F. Porcelli - Dipartimento Di Scienze Del Suolo, Della Pianta E Degli Alimenti - Università di Bari
Si ringrazia per la collaborazione tecnica il Dott. Stefano Foschi - Bioplanet s.r.l.