Arriva un batterio dall'America: scatta l'allerta fitosanitaria

Si chiama Xylella fastidiosa, attacca olivi, agrumi e altre specie; ha già procurato ingenti danni nel Salento.

Un nuovo batterio è stato importato dal continete americano ed è in grado di procurare ingenti danni su piante di olivi. Si chiama Xylella fastidiosa e in Italia è stato riscontrato nella Regione Puglia, nella zona del Salento, durante l'ultima estate. Le piante colpite hanno subito un forte deperimento arrivando, nei casi più estremi anche a morte. L'infestazione attualmente interessa una superficie di circa 10.000 ettari di oliveto ed ha una progressione molto veloce.

Diffusione e allertaXylella fastidiosa è nuovo batterio per l'Italia e per l'Europa: la segnalazione del Salento è la prima a livello europeo ed è l'unico batterio incluso in Allegato I (parassiti di massima pericolosità) della regolamentazione fitosanitaria europea e italiana (D. Lgs. 214/05 e s.m.). Finora era presente solo nel continete americano, su agrumi, mandorlo e altre specie. In letteratura, infatti, Xylella fastidiosa è segnalata come pericoloso parassita di vite e agrumi. Tuttavia, possiede 3-4 sottospecie e quella arrivata in Italia è la sottospecie che colpisce l'olivo, l'oleandro, le querce e il mandorlo. In Puglia, per ora, non sono stati segnalati danni a carico di agrumi e viti. Un batterio da “lista nera”, giustamente, vista la sua portata infettiva. Si tratta di batterio gram negativo, a crescita lenta, isolato e descritto negli U.S.A. da Pierce nel 1987. In natura si troverebbe  in uno stato latente in molte piante, specialmente erbacee,  che fungono da inoculo per insetti vettori, nel nostro caso la cicalina Homolodisca vitripennis o Cicadella viridis o altri Cicadellidae, attraverso le punture effettuate per nutrirsi. Molte piante dovranno essere abbattute, con gravi conseguenze per la produzione che inevitabilmente avranno una ricaduta negativo anche sul piano economico. Per il momento, a scopo precauzionale, ai vivai della zona è stato imposto il divieto di commercializzazione delle specie, visto che ancora non si conosce la reale portata dannosa di questo fenomeno e relative conseguenze. Anche la Regione Toscana ha divulgato una nota in cui si invitano i vivaisti locali a porre particolare attenzione alle coltivazioni suscettibili. 

Sintomi e lotta. La batteriosi provoca all’inizio un vistoso ingiallimento dellel foglie, dovuto a disidratazione, seguito da una rilevante filloptosi e un deperimento generale della pianta, fino alla morte della pianta stessa. In Italia non è consentito l’uso di antibiotici in agricoltura su larga scala ed è innegabile, inoltre,  la difficoltà di raggiungere i batteri all’interno dei vasi xilematici. Negli U.S.A, in laboratorio è risultata efficace l’ esposizione a temperature di -5 gradi C, anche  se risulta  impossibile l’ applicazione in campo.

Nella Foto: danni causati su agrumi (M. Scortichini, Istituto Sperimentale per la Frutticoltura, Roma)