Cinara cupressi, afide da non sottovalutare

L'insetto attacca il genere Cupressus, provocando distesi disseccamenti. Nei casi più gravi può portare le piante a morte. Molti i fattori che ne favoriscono lo sviluppo
Stiamo assistendo quest'anno a numerose ed estese infestazioni ad opera della Cinara cupressi. Come si può facilmente comprendere dal nome, l’afide attacca principalmente il genere Cupressus. I danni sono rappresentati da arrossamenti che evolvono poi in ampi seccumi che interessano la parte più bassa della chioma. Può condurre a morte l'esemplare.
Tra il 1976 e il 1978 i cipressi dell'Italia centro-meridionale e insulare furono interessati da un'epidemia afidica. L'infestazione dilagò arrivando fino in Toscana, danneggiando il patrimonio cupressicolo della regione. Circa 20 anni dopo, nuovi arrossamenti hanno interessato questa specie di piante, con maggiore intensità nelle aree urbane e periurbane.
 
Descrizione e biologia. L'afide del cipresso misura intorno ai 3 mm di lunghezza, il corpo è provvisto di numerose setole e stigmi. Le uova sono bruno-giallastre e tendono a virare verso il nero, misurano all'incirca 1 mm di diametro. Il capo è munito di antenne, di occhi composti e porta un apparato boccale pungente succhiante. Durante l'inserimento degli stiletti nei tessuti vegetali, immette saliva la quale abbassa con una pectinasi il grado di coesione intercellulare. Nelle forme attere il torace è meno sviluppato rispetto alle forme alate. L'addome termina con una codicola che copre gli sbocchi anale e genitale. I sifoni sono delle tipiche strutture dell'addome, si presentano tronco conici con un'apertura all'apice. Un opercolo azionato da un muscolo longitudinale chiude questa apertura mentre una ghiandola addominale interna secerne un liquido ceroso che, quando l'afide è allertato, fuoriesce dal sifone liberando una sostanza volatile che agisce come feromone di allarme.
Questo afide si riproduce per partenogenesi, senza l'intervento dei maschi. Le gonadi della femmina sono costituite da due ovari di 3-4 ovarioli ciascuno. Nelle virginopare (femmine partenogenetiche, madri di femmine partenogenetiche) le uova iniziano lo sviluppo subito dopo l'ovulazione. Una virginopara adulta di questa specie può partorire fino a 50 figlie in un periodo di 15-20 giorni. Il ciclo annuale in Toscana è di 10-12 generazioni di femmine partenogenetiche virginopare attere e alate.
Il ciclo biologico di C. cupressi è un anolociclo monoico, cioè avviene interamente su un solo ospite.
L'afide si insedia di preferenza su rametti ben lignificati, formando in primavere dense colonie a manicotto nelle zone più interne. Col progredire della stagione, le colonie tendono a spostarsi verso l'esterno della chioma. L'estivazione e lo svernamento possono essere compiuti sotto la corteccia o al colletto. Interessante come, nonostante l'abbondante emissione di melata, questa specie sia poco visitata dalle formiche.
 
 
Già nel 1979 Covassi e Binazzi, indicavano i cipressi nord-americani come i più idonei allo sviluppo delle popolazioni del fitomizo. Da questi focolai iniziali le infestazioni di C. cupressi si sono estese in brevissimo tempo anche al cipresso comune, in particolare al centro Italia, dove questo vegetale si ritrova in formazioni pure o miste, spesso realizzate a fini economici o ornamentali.
 Il passaggio dalla fase endemica a quella epidemica delle popolazioni dell'afide deve ricollegarsi, oltre alla presenza di cipressi americani, anche a fattori climatici. Infatti il susseguirsi di estati fresche e inverni miti ha facilitato la sopravvivenza degli individui estivanti e di quelli svernanti.
Tra i naturali fattori di contenimento della specie sono da ricordare la temperatura (le basse temperature inibiscono lo sviluppo e riducono la fertilità), le piogge (disperdono le colonie), il vento (con lo stesso effetto delle piogge). I fattori biotici sono invece rappresentati dai nemici naturali come insetti, vertebrati (come le lucertole) e funghi.
Un meccanismo di autoregolazione è la formazione di femmine alate in seguito all'affollamento delle colonie; ciò riduce la fecondità e le dimensioni corporee delle attere le quali sono anche influenzate dal peggioramento fisiologico dell'ospite.
L'attacco inizia in primavera provocando il danneggiamento del sistema di trasporto della linfa. La conseguente produzione di melata da parte di questi piccoli insetti favorisce l'arrivo di patogeni opportunisti come la fumaggine, peggiorando ulteriormente le condizioni sanitarie della pianta. L'indebolimento rende i cipressi più esposti anche all'attacco degli Scolitidi, vettori del cancro.
 
La lotta in vivaio viene compiuta con aficidi di contatto e sistemici partendo da aprile e valutando il numero di interventi in base all'andamento stagionale.
Una ricerca cilena (Montalva & Barta, 2013) ha scoperto un fungo patogeno che riesce a causare epidemie mortali nelle popolazioni di questi afidi: il Neozygites osornensis. Ancora in corso di studio, non sarà molto probabilmente utilizzabile nell'ambito della lotta.
La recente epidemia, ancora in corso, di C. cupressi sembra essere collegata alle gelate tardive che hanno interessato la stagione. Queste non hanno colpito direttamente gli afidi, che svernano protetti sotto le cortecce, ma hanno causato morti sopra la media dei loro nemici naturali, più mobili e vulnerabili. Andando a influire anche sulla fisiologia dell'ospite, le gelate primaverili, possono aver reso disponibile per i fitomizi dei succhi linfatici qualitativamente migliori.
Le specie di cipresso che più sono sensibili all'attacco della sono il Cupressus arizonica e il Cupressus macrocarpa. La morte di queste piante è dovuta anche al lento ricaccio di vegetazione in estate che ne impedisce una rapida ripresa.
L'elevata diffusione e le sempre più frequenti esplosioni di attacchi in Toscana sono dovute anche alla massiccia presenza dell'ospite sul territorio, sia in ambito pubblico che privato. I vivai, coltivando migliaia di esemplari appartenenti alla categoria delle specie sensibili, sono molto soggetti a rischi elevati.
 
Fonti
  • Ruolo di cinara cupressi e di altri insetti fitomizi nel deperimento del cipresso nostrale (A. Binazzi, M. V. Covassi, P. F. Roversi), 1998
  • I principali insetti dannosi al cipresso in Italia (R. Tiberi, A. Niccoli), 1991
  • Neozygites osornensis sp. nov., a fungal species causing mortality to the cypress aphid Cinara cupressi in Chile ( C. M. Retamal, M. Barta, E. R. Perez, E. V.  Flores), 2013