Il genere Buxus comprende numerose specie impiegate prevalentemente per formare delle siepi e per l’arte topiaria. Una delle specie più comunemente coltivate è
Buxus sempervirens. Alla fine di settembre 2012, in alcuni vivai del centro Italia sono stati osservati disseccamenti della chioma legati a marciumi del colletto e radicali su piante di bosso coltivate in vaso.
Sintomi e riconoscimento. Oltre il 50 % delle circa duecento piante osservate ha mostrato questi sintomi, la maggior parte presentava la chioma di colore paglierino chiaro, un’essiccazione diffusa e una conseguente mortalità del 20 %. Il colore delle foglie inizialmente verde chiaro virava poi al giallo paglierino. I sintomi da principio limitati a qualche ramo si estendevano successivamente alla maggior parte della chioma. Una specie di
Phytophthora è stata costantemente riscontrata da isolamenti praticati al margine delle lesioni prelevando piccoli pezzi di tessuto del fusto e delle radici. Una specie simile è stata riscontrata da campioni di suolo lavorati con il “baiting” di foglie di azalea e di camelia. Gli isolati sono stati identificati come
P.nicotianae basandosi su caratteristiche morfologiche e analisi del DNA. Le colonie sono state coltivate su PDA (Potato Dextrose Agar). La dimensione media degli sporangi era 46 x 40 micron con un rapporto lunghezza/larghezza di 1,15. Le clamidospore erano sia terminali sia intercalari.
Tutti gli isolati appartenevano al “matyng type” A2. L'identità degli isolati è stata confermata dal confronto delle sequenze degli ITS (Internal Transcribed Spacer), e del “Cox II” (cytochrome c oxidase subunit II) con sequenze disponibili in GenBank, ottenendo rispettivamente il 100%, e il 99% di omologia. Le sequenze dell’isolato AB205 sono state depositate nell’ European Nucleotide Archive (ENA). Saggi di patogenicità sono stati condotti in serra con l’isolato AB205 su germogli tagliati da piante di bosso di due anni effettuando due punti di inoculazione su ciascun germoglio.
Tasselli di micelio (diametro 5 mm) tagliati al margini di colonie di 15 giorni di età coltivate su PDA, sono stati inseriti tra l'epidermide ed il floema. Dopo l'inoculazione, i germogli sono stati incubati in provette con acqua sterile per una settimana al buio a 22 ± 2 °C. Le lesioni erano evidenti nei punti di inoculazione.
P.nicotianae è stata costantemente reisolata dal margine dei tessuti che presentavano i sintomi. I controlli sono rimasti asintomatici. Il deperimento ed il marciume radicale del bosso sono stati riportati essere causati da
P. citricola in Polonia,
P.nicotianae var.
parasitica in Virginia, e
P. citrophthora nel Nord Carolina. Sulla base delle nostre conoscenze, questa è la prima segnalazione di
P. nicotianae su
Buxus sempervirens in Italia, dove
P. citrophthora è stata già riportata su
Buxus rotundifolia da Vettraino et al. (2010).
Note sugli autori:
L. Luongo1, M. Galli1, A. Haegi1, P. Proietti2 and A. Belisario1*
1 Agricultural Research Council-Plant Pathology Research Centre (CRA-PAV), Via C. G. Bertero 22, 00156 Roma, Italy
2 Dipartimento Scienze Agrarie e Ambientali, University of Perugia, Borgo XX Giugno 74, 06121 Perugia, Italy