È stata effettuata una prova con l’utilizzo della confusione sessuale per il controllo di Cydia molesta in un vivaio di piante ornamentali. L’insetto può provocare danni ai nuovi germogli compromettendo il regolare accrescimento di molte rosacee. In particolare, la “Tignola orientale del pesco” (questo il suo nome volgare) è dannosa su Photinia spp e Prunus laurocerasus.
L’insetto. Cydia molesta è un lepidottero originario dei paesi orientali. Gli adulti sono farfalle di color grigio-marrone di circa 10-15 mm di apertura alare. Le larve sono di colore rosato e arrivano a una lunghezza massima di circa 15 mm. Il danno, per il vivaismo ornamentale, è provocato dalle larve che scavano gallerie all’interno del germoglio, provocando un avvizzimento con conseguente disseccamento della parte colpita. L’insetto sverna come larva matura nel terreno o nella base delle piante. Il ciclo biologico varia a seconda della stagione. Gli adulti sfarfallano molto presto a inizio della primavera, con un picco nella prima decade di aprile. Le femmine ovidepongono sui giovani germogli, originando la prima generazione che è attiva, in genere, nel mese di maggio. Il 2° volo compare a giugno, il terzo dopo la metà di luglio, mentre il quarto nel mese di agosto. Le larve di quest’ultima generazione possono svernare o originare una quinta generazione. In pratica, Cydia molesta compie 4-5 generazioni con sovrapposizione e voli continui soprattutto in estate.
La prova. Per la prima volta in vivaio è stato deciso di testare la confusione sessuale fornita dall’azienda Biogard. Il prodotto “Isomate®OFMrosso FLEX”, si presenta come due tubi di polimero collegati all’estremità, così da agevolare l’inserimento diretto sulla vegetazione o su altri supporti. Un tubicino contiene il feromone specifico che viene disperso in circa 6 mesi. La prova è stata effettuata su Photina X fraserii Red Robin coltivata in vaso da 12 lt. L’allevamento in vasetteria permette un’alta densità di piante per metro quadro e un’elevata produzione di germogli, grazie alla presenza di opportune irrigazioni e fertilizzazioni. È stato scelto di applicare i diffusori sui rami apicali nel mese di aprile, lievemente in ritardo sulla prima generazione. Tale scelta è derivata dall’andamento climatico inconsueto con temperature più basse della media e conseguente ritardo nello sfarfallamento. La densità di applicazione è stata pari a un diffusore ogni 2,5 metri quadrati, con un rinforzo sui margini della coltivazione di un diffusore ogni 2 piante. L'appezzamento scelto misurava 50 metri per 6 metri. Stessa superficie aveva la particella di controllo sul quale non sono stati applicati i diffusori ma solo delle trappole a feromoni per il controllo degli sfarfallamenti.
Risultati e convenienza. All’interno dell’appezzamento non sono stati riscontrati germogli colpiti, mentre all’esterno la percentuale si è lievemente alzata arrivando fino a un 2%; un dato comunque sotto la media del luogo. La particella di controllo, sul quale non sono stati effettuati nemmeno trattamenti chimici, ha fornito risultati opposti con oltre il 60% di germogli colpiti e la maggior parte di questi attaccati nel mese di agosto. I risultati confortanti permettono considerazioni anche di carattere economico. La normale pratica vivaistica prevede almeno tre trattamenti annui con prodotti chimici con un costo singolo medio che si aggira dai 40 ai 100 euro/ha, a seconda degli agrofarmaci utilizzati. Questo, senza considerare la manodopera e i costi dell’attrezzatura necessaria. Il costo dei diffusori si aggira attorno alle 300 € per ettaro e basta un’unica operazione per coprire l’intero anno. In definitiva, i risultati sono confortanti anche se, va detto, la stagione non è stata particolarmente favorevole a Cydia molesta.
Prove effettuate presso l'azienda Giorgio Tesi Vivai
Nella foto gallery:
1) Apice colpito da tignola
2) Galleria larvale
3) Diffusore di feromone applicato sulla pianta
4) Trappole a feromoni utilizzate per il monitoraggio