Una mosca di origine asiatica particolarmente pericolosa ritrovata in Campania. In allerta il Servizio fitosanitario nazionale
Un insetto molto diffuso. Conosciuto anche come mosca orientale della frutta, Bactrocera dorsalis (Hendel), è un dittero Tephritidae iscritto nella lista EPPO A1. È un parassita particolarmente pericoloso nelle aree dove si diffonde. È originario dell’Asia tropicale ma si è insediato in gran parte dell’Africa sub-sahariana, oltre ad essere spesso segnalato negli Stati Uniti.
Negli USA, B. dorsalis è attualmente presente su tutte le principali isole hawaiane dopo essere stato introdotto accidentalmente negli anni ’40. Vi sono inoltre rilevazioni a carattere cronico in California e Florida. In questi Stati infatti vengono spesso attivati dei rigidi piani di eradicazione. In California tra il 1960 e il 1997 sono state registrate quattro importanti infestazioni, fino ad arrivare alle più recenti negli anni 2002, 2004, 2006, 2007 e 2010. In Florida viene ritrovato spesso anche un insetto molto simile come origine e biologia a B. dorsalis, ovvero Bactrocera correcta, a sua volta interessato da piani di eradicazione.
Morfologia e biologia. Il riconoscimento dell’insetto è particolarmente difficile ed è richiesta la prova genetica per averne certezza. È stata riclassificata varie volte come B. papayae, B. invadens, B. philippinensis che sono da considerarsi in letteratura sinonimi di B. dorsalis.
L'adulto è lungo circa 8 mm con ali di circa 7 mm. La colorazione dell’insetto è variabile ma restano visibili sul torace delle marcature che vanno dal giallo al marrone. In generale, l'addome presenta due strisce nere orizzontali e una striscia mediana longitudinale che si estende dalla base del terzo segmento all’apice dell’addome. L’ovopositore è sottile e appuntito.
Il terzo stadio larvale, vermiforme, è lungo circa 10 mm e di colore bianco. Presenta una banda di spinule sul primo segmento. La larva tipicamente cade a terra emergendo dal frutto, dove forma un pupario marrone di circa 5 mm di lunghezza.
In estate lo sviluppo da uovo ad adulto necessita di 16 giorni. Nove giorni dopo lo sfarfallamento, l’adulto raggiunge la maturità sessuale. Quando si verificano abbassamenti di temperatura il ciclo viene considerevolmente rallentato. In condizioni ideali una femmina è capace di depositare più di 3000 uova, anche se mediamente la produzione abituale si attesta tra le 1200 e le 1500 unità. Al momento sembra che sia stata osservata una predilezione per i frutti particolarmente maturi ma occasionalmente colpisce anche i meno zuccherini.
Gli ospiti e la presenza in Italia. La mosca della frutta orientale è stata registrata fino ad oggi su 478 specie di frutta e verdura tra cui: albicocca, avocado, banana, agrumi, caffè, fichi, nespolo, mango, pesca, pera, cachi, ananas, ciliegia e pomodoro. Nelle sole Hawaii questa mosca è segnalata su 125 specie ospiti.
Un caso esemplare è rappresentato dal Giappone, che può dichiararsi dal 1985 esente dal problema dopo un programma di eradicazione durato 18 anni. La lotta all’insetto ha previsto una serie di metodologie tra le quali i trattamenti insetticidi, l’uso dell’attrattivo metileugenolo e la tecnica del maschio sterile.
Per quanto riguarda la situazione italiana è del novembre 2018 la prima cattura di Bactrocera dorsalis, avvenuta durante un’indagine condotta in Campania. È stata segnalata la sua presenza in trappole innescate con metileugenolo poste in prossimità di coltivazioni di piante da frutto. È stata ufficialmente riconosciuta la presenza di B. dorsalis ma le indagini molecolari hanno individuato due cladi distinti. Il percorso di introduzione è sconosciuto e non ci sono ad oggi altre segnalazioni della presenza dell’insetto nel territorio nazionale.