Strategie di crescita per uno sviluppo urbano integrato

I numerosi pregi delle aree verdi cozzano spesso con le casse sempre più vuote delle amministrazioni pubbliche. I vantaggi di una pianificazione lungimirante toccano anche i consumi energetici.
In un precedente articolo abbiamo presentato le strategie e tecnologie disponibili per ridurre l’effetto “isola di calore urbano”. Tutte queste sono utilissime, ma rischiano di avere un effetto limitato senza un obiettivo legato alla crescita sostenibile delle città.
 
Reintrodurre il concetto di biodiversità. Ciò implica una varia gamma di strategie di sviluppo e di conservazione che aiutano a proteggere l'ambiente naturale e, allo stesso tempo, a rendere le nostre comunità più attraenti, economicamente più forti e più vivibili.
I nuovi concetti di design urbano dovrebbero presupporre l'inclusione e la reintroduzione del verde e della biodiversità nell'ambiente costruito. Preservare la biodiversità di fronte alla urbanizzazione, alla frammentazione degli habitat, al degrado ambientale e al cambiamento climatico, è probabilmente una delle più grandi sfide del nostro tempo.
 
Raffrescamento ed energia. Le aree urbane del futuro dovranno offrire nuove forme di spazi verdi, sia per la ricreazione sia per mitigare il clima prevedibilmente più caldo.
I futuri distretti urbani dovranno autogenerare almeno metà dell’energia necessaria. Lo sviluppo urbano integrato con un focus particolare su energia, acqua, vegetazione e il microclima urbano dovrà assumere un ruolo da protagonista e gli urbanisti dovranno impegnarsi e confrontarsi con i responsabili politici, al fine di ridurre drasticamente il consumo di energia e risorse delle nostre città (vedi articolo sul metabolismo urbano). Il concetto di aree urbane “a basse emissioni' deve essere ulteriormente sviluppato in quello di un quartiere cittadino che produce energia, che è compatto, a uso misto e ben collegato. 

Bassa emissione di carbonio. Una porzione di ogni città (minimo 30-40% della superficie) dovrà essere dedicata ad aree verdi pubbliche per massimizzare l’efficacia degli spazi aperti, consentendo nel contempo una maggiore densità. Questo approccio darà alle città nuove funzioni e campi d'azione che saranno determinanti nel creare le cosiddetto città “a basse emissioni di carbonio”.
Nella pianificazione di città “smart” non sono poi da sottovalutare gli aspetti sociologici. I parchi e i giardini sono luoghi in cui le persone si incontrano. Essi forniscono un posto per giocare, godere della natura e pensare. Un’area verde ben progettata può rendere la vita della città più tollerabile, in particolare per le famiglie e le persone che non hanno molto spazio verde a casa.
 
Lungimiranza pubblica. Eppure i benefici dei nostri spazi verdi urbani, non sono percepiti da tutti e, spesso, solo una percentuale limitata dei cittadini ha accesso a spazi verdi di alta qualità. La ricerca ha, infatti, dimostrato che i cittadini che appartengono a fasce socio-economiche più elevate hanno, in genere, maggiori probabilità accesso ad aree verdi ben progettate e ben gestite. A peggiorare questa disuguaglianza, occorre evidenziare che i nostri spazi verdi urbani devono attualmente affrontare una serie di minacce come, in primis, la riduzione dei bilanci degli enti locali che, fatalmente porta a una puntuale riduzione degli investimenti disponibili per la manutenzione spazi verdi.
Finché il verde pubblico non sarà percepito come una ricchezza per i cittadini e non come un costo da tagliare per la municipalità e senza trovare alternative, si rischia che esso si deteriori e diventi, oltre che non più fruibile, anche ostaggio della criminalità. In combinazione con l'aumento della domanda di alloggi e lo sviluppo nelle nostre aree urbane, vi è il rischio che gli spazi verdi vitali possano andare perduti.
 
È perciò necessario individuare gli argomenti, le problematiche, le nuove tecniche e tecnologie, presentarli ai decisori politici in maniera sintetica e invitare a riflettere sui principi fondamentali in modo che la città del futuro sia uno spazio urbano, ben diretto da una politica lungimirante, che affronti le sfide che la globalizzazione e la crisi economica porranno in termini di competitività e di sviluppo sostenibile con un’attenzione particolare alla coesione sociale, alla diffusione e disponibilità della conoscenza, alla creatività, alla libertà e mobilità effettivamente fruibile, alla qualità dell’ambiente naturale e culturale.