Nel mondo attuale, sempre più dinamico e interconnesso, la logistica sta conquistando una posizione sempre più centrale all’interno delle aziende. In particolare, il flusso dei beni in uscita rappresenta da sempre un aspetto critico poiché vengono interessate più aree aziendali che, se non opportunamente coordinate, rischiano di creare ritardi ed errori sui tempi di consegna e sulla composizione degli ordini, che possono ripercuotersi negativamente sul livello di soddisfazione del cliente. I processi che compongono questo flusso diventano più complicati quando i beni prodotti sono esseri viventi, come le piante ornamentali, che richiedono una certa accuratezza nella movimentazione e nella fase di carico.
La fase preliminare. Attraverso alcune interviste fatte ai vari attori operanti nel settore del vivaismo pistoiese è stato possibile individuare una certa omogeneità nella sequenzialità delle operazioni svolte, che rappresentano le caratteristiche principali del ciclo logistico in uscita. Il punto di partenza è il contatto tra i responsabili commerciali dell’azienda e i clienti per accordarsi sulla quantità e la tipologia di piante da acquistare. L’attività di commercializzazione del settore è influenzata dalla tipologia del prodotto, un oggetto vivo, che presenta una serie di esigenze nei tempi di trasporto e nel periodo di vendita.Certamente la vendita di piante in contenitore ha reso più flessibile la vendita delle piante, ma non è comunque possibile tralasciare diverse peculiari attenzioni.
Una volta registrato l’ordine parte il lavoro degli operatori che “segnano le piante”, ovvero applicano dei cartellini (contenenti il nome del cliente e la data di spedizione prevista) sulle piante richieste, in modo tale da identificarle ed evitare che vengano prelevate per altri ordini. Questo viene fatto perché tra la richiesta da parte del cliente e l’erogazione dell’ordine spesso trascorre un periodo di tempo considerevole (fino a 4-5 mesi). Poco prima della spedizione i vivaisti prelevano le piante dai vari siti produttivi, con l'utilizzo di ceste in metallo. Quest’ultime presentano appositi fori per l’entrata delle forche dei carrelli elevatori, rendendole adatte alla movimentazione delle piante tra i vivai e i piazzali di carico. Le ceste vengono poi scaricate lungo delle “corsie” tracciate sul piazzale di carico, ad ognuna delle quali corrisponde un bilico o un container da caricare.
Piazzale di carico presso un vivaio di Pistoia
Per evitare che gli ordini arrivino in destinazione sbagliate, ad ogni cliente è associata una “targa di carico”: il numero di targa di un autocarro corrisponde ad uno specifico ordine. Nonostante possa apparire come un aspetto di poco conto, questo diviene fondamentale nei momenti di punta (in cui vengono caricati anche 40-50 bilici al giorno). Successivamente si passa alla fase di carico che rappresenta uno degli aspetti logistici più importanti; infatti è in questo momento che la ricerca di un’ottimizzazione degli spazi è fondamentale per poter caricare più merce possibile e poter ripartire i costi di trasporto su più prodotti. Di fatto, per evitare che i bilici escano dall’azienda caricati solo parzialmente, si cerca di accorpare più ordini destinati alla stessa zona: tale operazione, nota anche in altri settori, prende il nome di groupage.
Le tipologie di trasporto. Le unità di trasporto utilizzate nel caricamento sono due: i bilici telonati e i container. I primi sono impiegati per il trasporto terrestre a corto e medio raggio e rappresentano la modalità di gran lunga più utilizzata dai vettori, sia per un fattore economico sia per una maggiore versatilità nella fase di carico (possono essere caricati sia frontalmente che lateralmente). I container invece sono più utilizzati per raggiungere mete lontane (soprattutto Paesi ex sovietici e Australia) attraverso il trasporto combinato terrestre-marittimo.
Le modalità di carico, che vengono scelte in base alle esigenze del cliente, sono le seguenti:
Carico sfuso di piante di grandi dimensioni
Piante caricate su pallet
Carrellini c.c destinati alla grande distribuzione
Tipica disposizione di piante di piccole dimensioni sulle casse in legno
Movimentazione e caricamento di piante di grandi dimensioni
Conclusioni. Parlando a proposito del personale necessario, è emerso che per il carico sfuso si possono impiegare fino ad un massimo di 4 persone; per un carico con carrelli, pallet o casse ne bastano in genere solo 2. Sono diversi anche i tempi di preparazione delle spedizioni: 5-6 ore per un carico sfuso, 2 ore per i pallet e circa un'ora per i carrelli. Il carico sfuso è per sua natura più complesso e ha bisogno di essere eseguito con una certa attenzione per poter garantire alle piante una maggiore stabilità durante il trasporto.
La forte dinamicità dell’intero processo viene gestita in modo efficiente, anche se sono emerse delle criticità che riguardano soprattutto la fase di carico:
Le aziende vivaistiche del territorio pistoiese potrebbero quindi sviluppare la necessità di utilizzare un programma informatico capace di simulare il posizionamento dei carichi per velocizzare e razionalizzare la spedizione delle piante ornamentali.
Il presente lavoro rientra nelle attività del progetto In.Tra.Viva
Dott. Lorenzo Petracchi, Prof. Ing. Antonio Pratelli, Ing. Lorenzo Brocchini
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