Possibile ridurre in un anno l'emissione delle infrastrutture stradali. Fondamentali i processi e i materiali innovativi
Al fine di raggiungere gli obiettivi riguardo il contrasto all'inquinamento, il settore dei trasporti dell'Unione europea deve ridurre le emissioni di gas a effetto serra di almeno il 60% entro il 2050, rispetto ai livelli del 1990. Diversi paesi dell'UE hanno impostato diversi traguardi a livello nazionale, che contribuiscono al raggiungimento dell'obiettivo comunitario. I Paesi Bassi hanno già introdotto una procedura di appalto verde per tutti i progetti di costruzione stradale, che include la valutazione del ciclo di vita (analisi LCA) per ciascun progetto, nonché un sistema di certificazione delle emissioni di CO2 che calcola le impronte di carbonio delle aziende.
Tuttavia, questi metodi non riescono a rappresentare in modo adeguato i vantaggi derivati dall'utilizzo di materiali processi innovativi, in quanto valori di emissione non sono ancora inclusi nelle banche dati utilizzate per il calcolo dell'impatto ambientale.
I nuovi studi sull'argomento hanno quindi lo scopo di fornire uno sguardo sull'impatto degli approcci innovativi nei progetti di infrastrutture stradali, al fine di sostenere con dati scientifici le decisioni politiche. Visto che i progetti stradali olandesi variano considerevolmente fra loro, i ricercatori che si sono occupati della questione, hanno basato la loro analisi su un numero limitato di strade rappresentative dei tipi più comuni. Utilizzando la tecnica LCA, hanno calcolato le riduzioni nelle emissioni di carbonio che potrebbero essere raggiunte con l'adozione di una serie di materiali e processi innovativi rispetto ad una situazione di partenza, ovvero la situazione attuale. L'analisi ha incluso, per esempio, i metodi per la produzione, per la costruzione e per il rifacimento del manto stradale; le strategie di manutenzione delle strade e dei marciapiedi; i mattoni e l'illuminazione.
Attualmente, le emissioni totali di gas serra per le infrastrutture stradali olandese si attestano a 2.200 kilotonnellate di CO2 equivalenti all'anno. Sono stati valutati dieci materiali e processi innovativi. In generale, i ricercatori hanno calcolato che una combinazione di materiali innovativi e di nuovi processi potrebbe ridurre del 30% le emissioni di carbonio, considerando il riciclo e l'eventuale smaltimento delle infrastrutture stradali. Ciò equivarrebbe a una riduzione di 660 kilotonnellate annue.
Le innovazioni valutate hanno incluso: i trattamenti che aumentano la durata dei materiali leganti dell'asfalto, la bassa temperatura nei processi di produzione, l'inclusione nel manto stradale di materiali riciclati, l'approccio zero bricks che esclude la produzione ad alta intensità energetica di mattoni e l'illuminazione stradale a LED.
Secondo i risultati, l'illuminazione è attualmente responsabile di almeno un quinto delle emissioni di carbonio provenienti dalle infrastrutture stradali nei Paesi Bassi. Il margine di riduzione potrebbe aggirarsi intorno all'84% con l'uso di sorgenti luminose ed energetiche innovative. In termini di tipologie di strada, le emissioni di anidride carbonica associate all'asfalto nella rete principale e secondaria potrebbero essere ridotte del 37%, mentre una riduzione del 28% può essere facilmente raggiunta per le strade in cemento o mattoni.
Tradurre i risultati nel più ampio scenario europeo suggerisce che un risparmio delle emissioni equivalente a quelle prodotte dalle autovetture in un percorso di 125 milioni di chilometri, potrebbe essere raggiunto in un solo anno, utilizzando materiali e processi innovativi nei nuovi progetti di infrastrutture. Questa potenziale riduzione mostra che le nuove tecnologie e tecniche possono avere un impatto significativo sulla carbon footprint delle infrastrutture per i trasporti su gomma.