Un nuovo studio osserva le caratteristiche delle specie di uccelli e delle piante vascolari in città. Passi avanti nella conoscenza del complesso ecosistema urbano
Oltre la metà della popolazione mondiale vive ora in città, ovvero occupando il 3% della superficie terrestre. Le città sono spesso situate in regioni naturalmente ricche di specie minacciate però da una serie di fattori antropici, come la perdita di habitat e l'introduzione di nuove specie, evidenziando seri problemi di conservazione. Dato che la popolazione urbana mondiale sta crescendo quasi dell'1% all'anno e le città si stanno espandendo geograficamente ad un tasso superiore rispetto alla crescita della popolazione, in particolare in hot spot di biodiversità chiave, è necessaria una migliore comprensione dei modelli globali di composizione urbana delle specie e dei driver coinvolti, al fine di sviluppare una pianificazione sostenibile.
Pochi dati disponibili. Nonostante il riconoscimento da parte della Convenzione sulla diversità biologica, l'importanza della biodiversità in città e dell'ecologia urbana, mancano di una sintesi su scala globale. Alcuni studi hanno confrontato la diversità dei singoli taxa all'interno delle città nei vari continenti, ma la maggior parte delle ricerche si è concentrata sui modelli compositivi all'interno delle singole città. Le generalizzazioni sono state fatte derivare da modelli che utilizzano dati raccolti in ambiti molto ristretti. Mentre è chiaro che l'urbanizzazione cambia il biota locale, l'effetto dell'urbanizzazione sulla biodiversità globale non è ancora conosciuto.
Le città sono nuovi ecosistemi, caratterizzati da ambienti frammentati e disturbati, alta densità di strutture fabbricate e superfici impermeabili con una forte capacità di conservazione del calore, e livelli elevati di alcune risorse. In particolare, sono soggette a invasioni di specie esotiche a causa dell'interscambio e a estinzioni di specie autoctone indigene a causa dell'alterazione dell'habitat. Questi sono i fattori principali che possono portare a un biota omogeneizzato nelle città del mondo, come è stato già dimostrato con analisi a livello continentale.
Un nuovo approccio. Per facilitare studi comparativi su scala globale della biodiversità urbana e analizzare le conseguenze globali dell'urbanizzazione sulla biodiversità, sono state compilate delle liste di specie di uccelli per 54 città e della flora spontanea di piante vascolari per 110 città. Gli elenchi comprendono 36 paesi in sei continenti e rappresentano la più grande raccolta mondiale di dati sulla biodiversità urbana fino ad oggi. Sono stati esaminati sia lo stato delle popolazioni di uccelli che la diversità vegetale nelle città di tutto il mondo, il grado di omogeneizzazione del biota e la densità delle specie.
La ricchezza di uccelli e piante differisce ampiamente tra le città. Delle 10.052 specie di uccelli conosciute a livello mondiale, ben 2.041 (20%) si trovano nelle nostre città. Allo stesso modo, delle circa 279.107 specie di piante vascolari in tutto il mondo, 14 240 (5%) si ritrovano in ambiente urbano. Andando ad analizzare più nel particolare si osserva che, anche se alcune specie esotiche sono presenti in molte città, il biota urbano non è ancora diventato tassonomicamente omogeneizzato su scala globale e continua a riflettere il pool di specie della regione di appartenenza.
Le specie esotiche sono considerate una minaccia crescente per la biodiversità globale. Il numero di queste specie differisce ampiamente tra le città evidenziando che vi si trovano tendenzialmente più uccelli nativi e più piante esotiche. La proporzione relativa delle specie vegetali esotiche è molto maggiore di quella delle specie di uccelli esotici: in media troviamo il 28% di piante esotiche e il 3% uccelli esotici. Queste differenze suggeriscono che le comunità di uccelli e di piante urbane sono assemblate secondo processi diversi. Chiaramente, l'interscambio biotico globale mediato dall'uomo ha svolto un ruolo notevole nello sviluppo delle comunità vegetali in città.
Nelle città oggetto di studio, sono stati trovati 36 uccelli e 65 piante inserite nella Lista Rossa IUCN (Unione Mondiale per la Conservazione della Natura) come minacciate di estinzione. Le specie di uccelli a rischio sono situate in 14 città (30%), mentre le specie vegetali solo nell'8%.
Esaminati poi anche i modelli della biodiversità e della densità di specie. La densità delle specie di uccelli in città è di 0,5 specie per km-2 (in media), per le piante di 3,3 specie per km-2.
In città si trova attualmente il 36% della densità di specie presenti in ambiente non urbano, in alcuni casi si arriva anche al 25%.
Alcune considerazioni. Per comprendere i fattori che determinano la densità delle specie nelle città, sono state osservate le correlazioni con le parti antropiche e non antropicche dell'ambiente urbano e la variazione della densità rispetto alle aree totalmente naturali. Per quanto riguarda gli uccelli, la densità di specie è stata associata negativamente alla copertura del suolo. Quindi, maggiore è la percentuale di copertura del suolo, minore è la densità di specie di uccelli: questo indica che la struttura della vegetazione è una componente importante per la conservazione delle specie di uccelli in città. Oltre a queste associazioni negative con l'attività umana, ne sono state individuate anche con la temperatura e la stagionalità delle precipitazioni per tutte le città dello studio. La perdita di specie autoctone e l'affermazione di specie esotiche è un processo dinamico all'interno delle comunità vegetali urbane che, se osservato globalmente, non è legato esclusivamente a fattori umani. Questi risultati mostrano che, anche se le città sostengono la biodiversità e le specie autoctone regionali, il processo di urbanizzazione ha avuto effetti profondi sulla biodiversità. Gli sforzi diretti verso la conservazione e il restauro della vegetazione nativa all'interno di paesaggi urbani potrebbero sostenere una maggiore concentrazione delle specie di piante, e conseguentemente potrebbero far aumentare la diversità delle specie di uccelli. Vi è un bisogno immediato di un miglior monitoraggio del biota urbano in aree ad elevata biodiversità regionale, come le città tropicali e quelle in hot spot di biodiversità. Comprendere la struttura, la composizione e la storia della biodiversità in queste regioni è quindi fondamentale per conciliare lo sviluppo umano con il mantenimento dei servizi ecosistemici e delle diversità esistenti. Questi risultati evidenziano che le città possono sostenere sia la biodiversità che lo sviluppo umano, ma ciò richiede sostenibilità urbanistica, conservazione ed educazione incentrate sulla disponibilità di risorse naturali, uniche in ogni città.