Le concentrazioni di metalli pesanti diminuiscono negli ultimi anni. Resta però ancora molto da fare
Due importanti problematiche ambientali sono ora all'attenzione dei legislatori: l'inquinamento da metalli pesanti e l'eutrofizzazione. I metalli pesanti, come il piombo e il cadmio, sono tossici per gli esseri umani e per la fauna selvatica, e l'inquinamento da azoto può portare all'eutrofizzazione, danneggiando gli ecosistemi acquatici.
Alcuni studi hanno dimostrato che il livello di questi inquinanti nei muschi, dovuto ad esempio agli scarichi del traffico cittadino, può essere utilizzato come un indicatore della quantità di metalli pesanti e di azoto che dall'atmosfera passano al suolo.
In una recente ricerca internazionale, gli autori hanno misurato i livelli di azoto e di metalli pesanti nei muschi nel 2010, e hanno confrontato questi risultati ai dati che sono stati raccolti in tutta Europa ogni cinque anni dal 1990. I ricercatori hanno ipotizzato che le fonti di emissione di azoto e metalli pesanti siano diminuite in questo lasso di tempo, e che nei muschi sarà possibile riscontrare questo abbassamento.
La presenza di metalli pesanti e di azoto in diverse specie di muschio (il più comune è il Pleurozium schreberi) è stata misurata in 4400 siti sparsi per l'Europa. Tuttavia, alcuni paesi non hanno fornito i dati, e in altri solo alcune regioni selezionate sono state testate.
Le mappe dimostrano che, in generale, i muschi dei paesi del Nord Europa hanno evidenziato le concentrazioni più basse di metalli pesanti, mentre i paesi dell'Europa orientale e sud-orientale, come la Bulgaria e la Romania, quelle più alte.
I ricercatori hanno scoperto che vi è stata una diminuzione del livello dei metalli pesanti nei muschi dal 1990. Il quantitativo di piombo, per esempio, si è abbassato, in media, del 77% e quello del cadmio del 51%. Questa diminuzione probabilmente è dovuta agli effetti delle strategie adottate dai Paesi per combattere l'inquinamento atmosferico. Nelle aree più orientali e nel sud-est dell'Europa tali strategie sono state introdotte più lentamente, provocando una concentrazione dei dati peggiori proprio in quest'area dell'UE.
C'è stato un piccolo calo (5%) del livello di azoto nel muschio tra il 2005 e il 2010. I paesi nei quali si riscontrano le più alte concentrazioni di azoto sono generalmente situati in zone centrali o occidentali dell'Europa. Gli autori comunque osservano una certa incompletezza dei dati a loro disposizione.
Concludono che, mentre alcuni paesi non hanno mostrato alcun cambiamento, o addirittura un aumento dei livelli di metalli pesanti e di azoto nei muschi, nel complesso vi è una tendenza verso l'abbassamento delle concentrazioni degli inquinanti in buona parte dell'Unione Europea.
Non ci si deve però fermare qui, poichè i livelli di inquinamento nel nostro continente sono ancora molto elevati, per essere considerati accettabili.