Decentralizzata, distribuita e immutabile: le caratteristiche di questa tecnologia permettono innumerevoli applicazioni anche nel settore agricolo
Seguire i prodotti attraverso la catena di approvvigionamento è fondamentale per tutte le imprese di produzione. È al momento possibile effettuare queste operazioni tramite sistemi di identificazione automatizzati che collegano un prodotto a un database, per conoscerne la storia aziendale e mantenere il controllo della filiera grazie al tracciamento delle informazioni (“infotracing”).
Un nuovo studio ha valutato la tecnologia blockchain nel suo utilizzo di tracciamento per la produzione del legname, dalla foresta al prodotto finito, utilizzando un sistema RFID (Radio Frequency Identification) open source, capace di conservare le informazioni in un registro decentralizzato, distribuito e sicuro.
La tracciabilità nella filiera del legno è importante poiché permette di risalire all’origine di un determinato lotto, dando valore al prodotto stesso.
Attualmente, i tronchi vengono marchiati per certificarne la validità legale e l’origine, ma i sistemi RFID potrebbero ottimizzare le operazioni in termini di tempo, di materiali e di costi.
Esistono due schemi di certificazione per la gestione sostenibile delle foreste in Europa: uno sviluppato dal Forest Stewardship Council (FSC) e uno dal Programme for the Endorsement of Forest Certification (PEFC). I regolamenti vietano l'uso e il commercio di prodotti di origine illegale e richiedono la tracciabilità dei flussi e la certificazione di origine del legno sul mercato europeo.
La tecnologia RFID e la blockchain potrebbero garantire l’informazione in tempo reale sulla catena di approvvigionamento, consentendo ai produttori di collegare gli oggetti fisici alla loro controparte virtuale. Il sistema RFID utilizza tag contenenti informazioni memorizzate elettronicamente, che possono essere lette senza codici visibili e da distanze maggiori; la blockchain collega più record validati - o blocchi - insieme utilizzando un metodo crittografico che genera una catena lineare di eventi. Tali blocchi non possono essere modificati retroattivamente, rendendo il sistema sicuro e non manipolabile. Ogni blocco è collegato a quello precedente, garantendo quindi la registrazione completa del flusso di informazioni, distribuito attraverso una rete decentrata di utenti.
I ricercatori hanno simulato un'intera filiera forestale nella regione Calabria, partendo da 10 castagni in piedi e arrivando ai loro prodotti finali, utilizzando l’architettura della blockchain per tracciare elettronicamente il legno. Hanno utilizzato la tecnologia RFID open source in tandem con dispositivi e tag relativi a Internet of Things, un concetto di connettività estesa agli oggetti (l’esempio più classico è quello della domotica).
I 10 alberi sono stati contrassegnati con tag RFID e tagliati per formare 48 ceppi. Queste porzioni tagliate sono state nuovamente taggate e poi impilate e trasportate in una segheria per essere processate, assegnando ai pezzi di migliore qualità dei codici QR. I ceppi sono stati poi etichettati indicandone i codici e venduti ai clienti. Le informazioni recuperabili dai codici finali sono le date chiave, la posizione, la specie, la lunghezza del tronco, la qualità del legno e il numero di tronchi ottenuti per albero. L'onestà e il trasferimento preciso delle informazioni dal tag RFID al codice QR dipendono dal produttore; questa potenziale debolezza all'interno della catena di tracciabilità può essere superata passando lungo la catena di informazioni sul numero di codici QR generati rispetto al registro di input. I ricercatori osservano che tutti i sistemi di tracciabilità sono basati sulla fiducia, a partire dalle informazioni iniziali inserite nella catena.
Questo studio presenta la prima implementazione della tecnologia blockchain per tracciare elettronicamente il legno, dall'albero all'utente finale. I ricercatori affermano che tale architettura offre la possibilità di effettuare un monitoraggio globale, georeferenziato, in tempo reale, condotto da amministratori forestali, sullo stato delle operazioni. Potrebbe anche aiutare a definire con precisione le aree di interesse e le quantità desiderate, le dimensioni e le specie di legno, o identificare la presenza di materiali particolarmente pregiati.
Un sistema così trasparente e immutabile eserciterebbe una forte pressione sul taglio illegale, aiuterebbe l’industria nella gestione delle transazioni in modo efficiente e potrebbe migliorare gli introiti, dato che i produttori di legname hanno indicato una disponibilità a pagare un premio del 2-3% per la fornitura di legno certificato. La blockchain ha quindi mostrato un forte potenziale per facilitare trasparenza, affidabilità, sicurezza e tracciabilità all’interno della filiera del legno, permettendo anche di immaginare future applicazioni in altri settori dell’agricoltura.
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