L'alveo del corso d'acqua della città è stato deviato. Al suo interno, uno dei parchi più grandi d'Europa che si snoda in mezzo al centro urbano
I fiumi dentro le città hanno giocato sempre un ruolo decisivo. Hanno fatto le fortune commerciali, agricole e non solo di numerosi centri urbani di tutto il mondo. Il legame tra Valencia e la Turia non è da meno, soprattutto adesso che, dove scorreva l’acqua, ora c’è tanto verde.
Dal 1986, la Turia è diventato giardino, grazie a un’iniziativa singolare. In seguito alla distruttiva inondazione del 1957, il corso fu deviato in un bacino artificiale regalando a Valencia un’area disponibile per nuovi insediamenti.
Autostrada bocciata. La prima proposta, quella del governo franchista, fu quella di utilizzarne gli spazi per costruirci un’autostrada. Era il 1966 quando le autorità ufficializzano l’idea di realizzare un’autopista, dentro il letto del fiume. Larga 28 metri e dotata in alcuni punti anche di 8 corsie, nelle intenzioni del Governo la “bretella” sarebbe stata il tratto finale della grande arteria di collegamento tra Madrid, ala capitale, e il Mediterraneo.
Nei due anni successivi alla presentazione del progetto crebbe una grandissima campagna di protesta da parte dei cittadini, e lo Stato fu costretto ad abbandonare l’idea. Ci fu una vera e propria mozione popolare: lì doveva esserci un parco immenso a disposizione di tutti i cittadini. Si costituì un comitato che comprendeva architetti, giornalisti e moltissimi abitanti del luogo.
Giardino secondo un progetto rigido. Bisogna attendere il 1979: con la caduta della dittatura, la nuova amministrazione democratica modifica il piano regolatore, identificando come zona verde l’intero letto del Turia. Di fronte alle pressioni del comitato popolare, l’amministrazione comunale, divenuta gestore dello spazio, propone un concorso di idee per la sistemazione dell'alveo fluviale; tra le soluzioni preferite, l'ipotesi di preservare la conformazione del letto del fiume, trasformandolo in un grande giardino urbano. Andò proprio così e, nel 1986 iniziarono i lavori, sulla base progetto dell’architetto Ricardo Bofill. Si concretizza la storia del “Jardín del Turia”, sicuramente il parco urbano più lungo d’Europa con i suoi nove chilometri pieni di significato. L’idea dell’architetto seguì criteri di rigidità, affidandosi alla pura geometria, ordinando lo spazio in parti logici. Il Comune divise il progetto in 18 lotti e questo ha permesso di semplificarlo e dotarlo di maggiore flessibilità per contenere altre funzioni non contemplate inizialmente.
Città e parco, una cosa sola. La trasformazione dell'antico alveo del Turia ha portato a una progressiva riqualificazione dei quartieri limitrofi. Primo fra tutti, il “barrio El Carmèn”, cuore storico e pulsante della città. È come se il parco avesse modificato la struttura cittadina, aggiungendo possibilità di condivisione sociale, ricostruendol’immagine valenciana. All’interno del Jardì sono sorte numerose strutture destinate all’arte, alla scienza e alla cultura: dal Palau de la Musica al Gulliver (uno spazio per bambini) alle moderne strutture attrezzate per lo sport fino al “Puente 9 del Octubre” progettato da Santiago Calatrava alla “Ciutat de les Arts i les Ciences” che comprende il giardino botanico e l’acquario. I cittadini possono sfruttare al meglio le opportunità offerte dagli oltre 100 ettari di parco. Quotidianamente vi è un continuo via-vai di persone che corrono, vanno bicicletta o sostano all’ombra dei tanti alberi presenti. Il parco è anche una delle attrazioni turistiche più apprezzate di tutta la Spagna.
Il “Jardín del Turia” rispecchia il carattere dei locali. Collega la parte storica della città con la zona moderna vicina al mare. Dentro ci naviga la storia di Valencia trasportata da un fiume verde.